Bambini e Tecnologia
Oggi più che mai quando si parla di tecnologia non si può non tener conto del binomio inscindibile bambini/tecnologia, che si esplica e si traduce in atto nel rapporto e nell’uso che i bambini instaurano, nelle forme più disparate, con gli strumenti tecnologici, strumenti peraltro sempre più all’avanguardia. Del resto, se i Computer, i tablet, gli smartphone fino a qualche decennio fa potevano esser visti e concepiti come strumenti del futuro, adesso, in un mondo in continua e progressiva evoluzione, sono a tutti gli effetti, e a ragion veduta, strumenti del presente.
Ma da dove nasce l’interesse dei bambini nei confronti dei dispositivi elettronici?
A questo interrogativo non è certo semplice rispondere. Tuttavia è pure da tenere in considerazione che i bambini, sin dalla più tenera età, cominciano a chiedere ai propri genitori di acquistar loro un PC, un tablet o uno smartphone di ultimissima generazione. E’ opportuno chiarire che studi scientifici, pubblicati su riviste accreditate, hanno dimostrato che, soprattutto i più piccoli, pensiamo ai bambini che non sanno ancora leggere e scrivere, tendono ad emulare il comportamento degli adulti. Se infatti, solo per fare un esempio, prendiamo in esame il touch screen, che ha di gran lunga superato la modalità alfanumerica e che ha soppiantato la cosiddetta barriera linguistica, viene facile comprendere come proprio la modalità touch consenta a questi bambini ancora non alfabetizzati di potere utilizzare smartphone e tablet con maggiore facilità; gli è sufficiente l’ausilio del dito.
Ma – è bene non smarrire mai questo punto di vista – in tal caso è sempre l’adulto che, sia pure involontariamente, ha suscitato più che l’interesse la curiosità del bambino.
La generazione digitale
I bambini del terzo millennio sono indiscutibilmente anch’essi figli del loro tempo. E questo tempo è incontrovertibilmente pervaso, se non addirittura invaso, dalla tecnologia. La società stessa è ormai un autentico specchio digitale.
PC, Tablet, smartphone sono diventati i veri “compagni” delle nuove generazioni, e vengono adoperati sia per fini ludici e ricreativi sia per fini didattici. Tant’è vero che i bambini o, come gli esperti del settore ormai abitualmente li definiscono, i “nativi digitali” utilizzano questi strumenti elettronici sia per giocare che per studiare. In quest’ultimo caso basti pensare all’utilizzo della LIM nelle scuole che, sostituendo la vecchia cara lavagna, permette non solo di scriverci sopra ma di proiettare documenti multimediali, video e di creare rapidissimi collegamenti tramite il PC ed una veloce connessione ad internet.
Altro elemento interessante per chi analizza questo fenomeno è rappresentato dall’educazione digitale che, nelle scuole più prestigiose, soprattutto svizzere, avviene sin dal primo anno della scuola primaria, attraverso la consegna ad ogni studente di un tablet volto a sostituire il materiale cartaceo, evidentemente ritenuto ormai desueto.
I limiti della tecnologia
Come ogni fenomeno socio-culturale, e la tecnologia è un fenomeno socio-culturale, bisogna tener conto anche dei limiti e dei rischi che l’uso di PC, Tablet e Smartphone possono comportare, specie se utilizzati in maniera inappropriata, fuori da ogni controllo e senza la giusta misura.
Dal punto di vista meramente sociale, infatti, uno dei rischi maggiori nei quali ci si può imbattere può esser quello di un pericoloso isolamento, sia pure inizialmente inconsapevole ma spesso inevitabile, che porta i bambini a perdere il contatto umano e diretto coi propri coetanei, rischiando di condurli a forme di estraniazione, di asocialità e, nella peggiore delle ipotesi, di misantropia.
Se a tutto ciò aggiungiamo che l’abuso tecnologico può condurre a forme estreme di dipendenza, allora il rischio che gli strumenti digitali, se male adoperati, diventino patologici può risultare concreto.
Concludendo, la soluzione risiede probabilmente nello stabilire il corretto uso dei dispositivi tecnologici, stabilendo, per quel che si può, un giusto confine, una chiara linea di demarcazione, tra l’utilizzo di PC, smartphone, Tablet e la vita sociale, quella fatta di relazioni interpersonali e rapporti umani, cercando di evitare ogni possibile eccesso, in un senso o nell’altro.
Autore: Andrea Acefalo Grasso
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