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Google Imagen è la nuova Intelligenza Artificiale, un progetto a metà tra l’entusiasmante ed il preoccupante Scopri di più

Tu scrivi il testo, anche complesso e Google Imagen crea l’immagine corrispondente. No, non parliamo di un giochino da bambini con forme preimpostate, né di unGoogle Imagen qualcosa che proviene da un film di fantascienza.

Parliamo di qualcosa di assolutamente reale, già funzionante, anche se ad accesso limitato e su cui si possono trovare molte informazioni e dettagli su Internet.


Cosa fa Google Imagen

Ultima e più evoluta IA (Intelligenza Artificiale) tra quelle prodotte dai big della tecnologia, Google Imagen è un sistema evoluto che prende un testo inserito dall’utente e lo trasforma in un immagine a colori, dettagliata ed impressionante dal punto di vista della qualità e della fantasia della realizzazione.

Ma partiamo da più lontano, cosa si intende con IA per text-to-Imagen?


Text-to-Imagen

La mancanza di fantasia è una costante in una buona fetta della popolazione, una mancanza che Google, ma anche Microsoft e molti altri hanno cercato di compensare tramite l’uso massivo di intelligenza artificiale.

Le IA Text-To-Imagen si occupano appunto della generazione di immagini complesse partendo da un testo digitato dall’utente.

Attenzione, non un testo semplice come “mela”, “automobile” o “persona in bici”, ma testi molto più complessi, come quelli, le cui immagini generate hanno fatto scalpore su Internet:

  • “Due robot a cena in un ristorante con la Torre Eiffel sullo sfondo”,
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  • “Astronave rossa che porta un cervello nello spazio”,
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  • “Cane con cappello da cowboy che suona la chitarra tra le montagne”,
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  • “Statua di marmo di un koala Dj con grandi cuffie”,
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  • “Un orsetto Teddy Bear che nuota in una vasca olimpionica”,
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  • “Un cane che guarda nello specchio l’immagine rifessa di un gatto”.
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    Google ImagenE tante altre, che sono diventate ormai uno standard, tanto da diventare il test tipico per verificare la qualità e padronanza dei sistemi IA.

     

    Qualcosa di entusiasmante, ma allo stesso tempo anche molto preoccupante e rischioso, come spiega in maniera brillante la giornalista e divulgatrice scientifica Celia Guimaraes:

    “Imagen” usa l’intelligenza artificiale per risultati sorprendenti di text-to-image, che però presenta notevoli ricadute etiche, tanto che l’azienda stessa non l’ha resa disponibile al pubblico

    Celia Guimaraes

     

    Google Imagen ed i suoi fratelli sono quindi sistemi che permettono di partire da un insieme di parole di senso compiuto, che vengono elaborate dal sistema di Machine Learning e mostrate in un opera che può essere realizzata in svariati stili pittorici e di disegno (dall’olio al carboncino, dallo schizzo al cubismo).


    La proposta Google

    Il gigante di Mountain View non poteva non seguire anche questo filone dell’intelligenza artificiale.

    Il risultato di questo studio che unisce Machine Learning, capacità di elaborazione e machine learning è Google Imagen, una tecnologia, che stupisce, convince e preoccupa allo stesso tempo.

     

    StupisceGoogle Imagen

    Il risultato è davvero molto realistico ed è realizzato attraverso una miriade di stili, abbinamenti e colori che effettivamente lascia a bocca aperta.

     

    Convince

    Parliamo di un risultato di qualità, bello e di valore, per un prodotto che, se aperto al pubblico potrebbe davvero rivoluzionare il settore della grafica e dell’editing.


    Preoccupa

    Il motivo in cui questo prodotto è anche in beta riservata a pochi selezionati utenti è molto chiaro. Le preoccupazioni principalmente sono due:

  • Per quali scopi potrebbe essere utilizzato Google Imagen? Gli utenti potrebbero inserire parole oltraggiose, razziste, pornografiche o vietate. Questa è una grande preoccupazione per Google, che prima di rilasciare Google Imagen dovrà capire che tipi di filtri, limitazioni e controlli inserire.
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  • Cosa potrebbe generare Google Imagen? Questa IA, come tutte le altre basa il suo apprendimento sull’elaborazione e comprensione di immagini esistenti. E se tra le varie immagini ci fosse qualcosa di discriminatorio? Anche in questo caso Google deve fare molta attenzione, perché quella che finirebbe sul banco degli imputati e rischierebbe cause milionarie sarebbe Google stessa e non ovviamente l’Intelligenza Artificiale.

  • Google ImagenProssimi passi

    Secondo il team che ha sviluppato Google Imagen, denominato Google Brain, le potenzialità di questa tecnologia sono praticamente infinite.

    Jeff Dean responsabile Intelligenza Artificiale di questa sezione ritiene infatti che una soluzione come Google Imagen potrebbe davvero essere d’aiuto a tutte le funzioni che necessitano di creatività e fantasia in ambito grafico.

    Ciò che è necessario fare è quindi “solamente” testare a fondo l’Intelligenza Artificiale, che in questo momento si può considerare al pari di un bambino geniale che però non conosce ancora a fondo l’etica e le regole di comportamento.

    Un evoluzione che è già in corso, grazie ad un programma basato su beta tester selezionati, le cui richieste a Google Imagen sono supervisionate da Google.

     

    Il Brain Team di Google Imagen racchiude in un ottima frase il motivo per cui lo stesso non è ancora aperto al pubblico:

    “Si basa su codificatori di testo addestrati su dati non curati su scala web e quindi eredita i pregiudizi sociali e i limiti dei modelli linguistici di grandi dimensioni. Di conseguenza, c’è il rischio che Imagen abbia codificato stereotipi e rappresentazioni dannose, il che spiega la nostra decisione di non rilasciare Imagen per l’uso pubblico senza ulteriori garanzie.”


    Altri rischi

    Altri possibili rischi dati dall’implementazione di Google Imagen vanno a colpire, come in tutti i miglioramenti dati dalle tecnologie l’impatto che lo stesso potrebbe generare sul mondo del lavoro.

    Dagli studi di grafica ai creatori di manga, sono molte le categorie che potrebbero, almeno in parte venire sostituite da Google Imagen.

    Certamente, si tratta di progresso ed in un modo o nell’altro non lo possiamo e dobbiamo fermare, ma sono molte le implicazioni da valutare prima di un eventuale rilascio pubblico.


    La criticaGoogle Imagen

    C’è poi un altro aspetto che è da considerare e che emerge in molti forum e dibattiti sulla rete. Ad oggi sono davvero poche le persone che abbiano visto Google Imagen al lavoro. I detrattori di Google Imagen, per certi versi “esagerati” ma che hanno giustamente un senso logico, si chiedono se davvero Google Imagen abbia generato le splendide immagini partendo dal testo o se qualche “umano” abbia corretto le descrizioni di quanto richiesto a Google Imagen in base a quanto generato dall’Intelligenza Artificiale.

     

    Tra dubbi, certezze, stupore e preoccupazione, sono ancora molte le sfide che attendono Google Imagen.

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